L’Italia che reagisce alla crisi economica propone qualità ed efficienza a partire dall’enorme patrimonio culturale e materiale a sua disposizione.
Una nuova Italia che recupera, lavora e trasforma ha la necessità di utilizzare le migliori risorse professionali del Paese. Questo spazio serve a diffondere le nostre iniziative migliori che sviluppiamo ogni giorno con passione, dedizione e perseveranza.
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La certificazione sulla sostenibilità energetico ambientale dei nuovi insediamenti edilizi è un tema che ha visto negli ultimi anni uno sviluppo interessante di attività, nel solco delle procedure migliori per l’adozione di validi sistemi di qualità.
Oggi è un tema particolarmente caldo, in quanto la crisi del mercato immobiliare pone gli operatori di fronte alla scelta di operare solo sul lato dei costi di produzione, oppure di integrare questa attenzione gestionale con sistemi di ottimizzazione degli investimenti attenti nel valorizzare aspetti energetico ambientali utili anche a diventare potenti strumenti di vendita.

E’ infatti noto che l’attenzione del potenziale cliente è sempre più orientata alla classificazione energetica degli edifici e che però tale questione deve trovare ancora un suo corretto equilibrio nel dimensionamento dell’offerta in rapporto alle disponibilità del cliente a spendere in efficienza. Vi sono poi altri aspetti qualitativi del prodotto immobiliare, sui quali l’attenzione del cliente può orientarsi, questioni che diventano anche per l’operatore un’opportunità di ottimizzazione dei costi, secondo la logica che la qualità del processo determina anche dei vantaggi dal punto di vista gestionale e dunque vantaggi economico finanziari.
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Edilizia Sostenibilità ITACA di Redazione 
Si concluderanno nel dicembre 2025 i lavori di riqualificazione energetica sull’involucro e sugli impianti dei siti Fondazione Sacra Famiglia Onlus in Liguria. Si tratta di due strutture socio-sanitarie a Loano e Andora (SV) ed una struttura adibita a colonia marina, sempre ad Andora.
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Appalti Pubblici di Redazione 
Nel luglio 2025 Land Live ha sviluppato lo studio di fattibilità tecnico economica della riqualificazione energetica del municipio di Pieve Emanuele (MI).
L’edificio comunale di Pieve Emanuele, comunemente noto come Centro Civico, svolge un ruolo fondamentale nella vita comunitaria e nel paesaggio urbano, incarnando sia i valori democratici sia la vocazione multicentrica del territorio.
L’edificio è stato progettato e completato tra il 1971 e il 1990. Il progetto è stato ideato da Giudo Canella (1931-2009), Michele Achilli (1931-2023) e Daniele Brigidini (1930 -), in collaborazione con Giorgio Fiorese. Il progetto strutturale è ad opera di Giorgio Binelli.
Negli anni del boom economico, Canella ha scelto di operare soprattutto nelle periferie milanesi, trasformandole in laboratori sociali e architettonici. Ha tratto ispirazione dal costruttivismo e dall’utopia operaista, portando avanti una concezione dell’architettura come strumento di aggregazione sociale e democrazia urbana.
I suoi interventi, spesso collocati in contesti marginali (come a Segrate, Pioltello, Pieve Emanuele ecc.), si sono fatti carico delle lacune del servizio pubblico, sfruttando ogni risorsa disponibile per creare spazi civici funzionali e simbolici: piazze, aule assembleari, gradonate e mercati, concepiti come luoghi di incontro, partecipazione e vita collettiva.
L’architettura canelliana, monumentale ma civile, si pone in opposizione all’urbanesimo speculativo, cercando di restituire identità e vitalità alle periferie. Tuttavia, il suo progetto appare anche come un tentativo quasi disperato e solitario, spesso chiuso in se stesso, di resistere a un sistema urbano capitalistico ormai dominante.
In sintesi, l’opera di Canella è una testimonianza etica e progettuale di come l’architettura possa aspirare a trasformare la società e rigenerare spazi urbani attraverso una visione umanistica e civile.
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Attualità di Redazione  Carbon footprint concept with CO2 text against footprint in grass shape – CO2 Neutral and ecological concept with foot symbol in a rural scene with trees
Nello sviluppo dei grandi progetti su cui è necessario sviluppare una valutazione di impatto ambientale, oggi non è ancora sancito l’obbligo della valutazione delle emissioni climalteranti nel ciclo vita dell’opera. Tuttavia, il calcolo del carbon footprint è un’attività in corso di implementazione in numerosi cicli industriali, con un perimetro di valutazione, però, molto spesso limitato. La questione si pone in modo delicato sullo sviluppo dei grandi progetti, su cui, effettivamente, una valutazione preventiva degli impatti appare oggi necessaria e opportuna anche ai fini della corretta condivisione pubblica dei contenuti valoriali dei progetti.
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Energia Impianti industriali di Redazione La transizione energetica è una necessità impellente ed improrogabile. Tuttavia, davanti a questo assioma, non può essere generato un processo di trasformazione dei territori che prescinda da un equilibrio più complesso e che risponda a quello climatico mediante la ricerca di elementi armonici attenti e frutto di riflessioni approfondite e condivise.

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Attualità di Redazione 
Introdotto anche come misura raccomandata nel nuovo Codice Appalti, il BIM (Building Information Modeling) rappresenta la più importante innovazione in corso all’interno del settore AEC. Se fino a qualche anno fa una cultura del Bim sembrava ancora lontana dall’essere implementata in un Paese come l’Italia, così fortemente connotato da realtà medio-piccole in termini di dimensioni, oggi l’adozione del processo Bim si è standardizzata e merita uno sguardo più complesso e analitico. In particolare, l’introduzione del Bim ha comportato la creazione di figure professionali specifiche, che integrano competenze provenienti da mondi apparentemente distanti (architettura, ingegneria, progettazione informatica, graphic design ecc.), ma delle quali è ancora difficile costruire una mappa rigorosa, vista la connotazione fortemente votata all’innovazione di chi vi lavora.
Dal 2025 l’utilizzo di tecnologie BIM sarà obbligatorio per tutti i lavori pubblici.
Lo Studio Ing. Valz Gris ha formato un gruppo di lavoro specifico per lo sviluppo BIM delle iniziative superbonus 110%, al fine di garantire i seguenti risultati:
1) Gestione dei rischi di errata computazione.
2) Tracciabilità dei flussi documentali e conservazione ai fini dei controlli fiscali.
3) Gestione unitaria dei processi esecutivi, delle varianti, della contabilità e delle prestazioni energetiche.
Il modello organizzativo adottato, sotto la direzione progettuale dell’Ing. Riccardo Valz Gris e dell’Arch. Rosalba Teodoro, prevede l’affidamento del ruolo di BIM manager all’Arch. Manuela Laddaga, e di sviluppo dei modelli al Geom. Massimiliano Rossi, all’Arch. Andrea Zegna e all’Arch. Ottavia Valz Gris, mentre per lo sviluppo della componente impiantistica all’Ing. Francesca Imbrogno.
Questa squadra incentra le proprie attività sulla piattaforma Revit, interfacciata con specifici plugin a Edilclima per la parte energetica e Primus Acca per la computistica.
In molti casi, la costruzione del modello è preceduta dal rilievo laser scanner degli edifici, eseguito dal team dell’Ing. Antonio De Maglie, struttura esterna allo studio, ma integrata mediante famiglie BIM condivise.
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