Spesso, quando si legge un annuncio di lavoro, tra i requisiti richiesti dalle aziende, oltre ai titoli di studio e le conoscenza tecniche, vi sono elencate competenze come: capacità di lavorare sotto stress, orientamento al lavoro di squadra, problem solving, fessibilità, disposizione alla leadership, orientamento all’obiettivo etc. Si tratta delle cosiddette soft skills, ovvero competenze trasversali favorevolmente spendibili in qualsiasi ambito di lavoro. Competenze che qualificano le persone non primariamente per gli studi fatti o per i percorsi professionali eventualmente già affrontati, bensì per il modo di porsi nei confronti del mondo, delle altre persone (all’intero o all’esterno dell’azienda) e di sé stessi. Ma, nello specifico, cosa sono le soft skills? E a cosa servono? Come si configurano queste competenze trasversali? E, nello specifico, quali sono le soft skills? Vediamolo insieme in questo articolo.
Cosa sono le soft skills?
Come anticipato, le soft skills sono le competenze che insistono non sul livello della preparazione o della capacità tecnica delle persone, ma su dimensioni più estese che riguardano in sostanza le relazioni e i tratti della personalità, le modalità di porsi con gli altri e quelle “procedurali” di svolgimento del lavoro. Possiamo dire che se le competenze tecniche (o anche quelle linguistiche, digitali etc.) riguardano la capacità concreta di svolgere alcuni lavori, dunque il “cosa”, le soft skills sono invece competenze che riguardano il “come”, ossia la modalità con cui si conduce la propria occupazione.
Le soft skills sono competenze molto importanti, e vengono sempre più richieste dalle aziende, perché, oltre ad avere un concreto e decisivo impatto sulla produttività e la qualità del lavoro svolto, servono anche a tenere in salute la dimensione espressiva di qualsiasi staff. Detto in termini calcistici, le soft skills contribuiscono anche a “fare spogliatoio” e favoriscono allo stesso tempo l’autonomia dei singoli elementi all’interno della squadra.
Alcune di queste competenze trasversali sono figlie di disposizioni ed evoluzioni caratteriali, altre maturano on the job: in entrambi i casi, l’esperienza assume un importante ruolo nello stabilizzarle e renderle parte del bagaglio personale di un individuo.
Quali sono le soft skills?
Dunque: quali sono le soft skills? Per la verità non esiste un elenco comunemente condiviso di soft skills. Ne esistono tuttavia diverse, alcune più e altre meno importanti. Ne abbiamo individuate, tra quelle che sembrano essere maggiormente richieste dalle aziende, 13. Tali 13 competenze trasversali, che presenteremo a seguire, possono essere fatte rientrare sotto 3 diversi ambiti o dimensioni.
Competenze trasversali – Ambito dell’oggetto e delle procedure di lavoro
Capacità di analisi e attenzione al dettaglio: riguarda la capacità di scomporre nel dettaglio un problema o una situazione negli elementi che lo/la compongono.
Capacità di organizzazione: ossia la capacità di utilizzare al meglio le risorse a disposizione (su tutte il tempo) per il raggiungimento di un obiettivo. In altri termini, è la capacità di pianificare una strategia adeguata (efficace ed efficiente) per raggiungere un determinato scopo.
Capacità di problem solving: spesso durante una qualsiasi attività lavorativa emergono problemi inaspettati. La capacità di far fronte all’emergenza con strategie volta per volta diverse e adattate al momento riguarda il problem solving (letteralmente la soluzione dei problemi).
Creatività: riguarda la capacità di innovare. Come si dice in inglese: “to think out of the box”. La creatività riguarda pertanto una disposizione per la quale si è in grado di vedere il mondo da diverse prospettive, cercando costantemente di migliorare le procedure con le quali ci si rapporta a esso. A differenza del problem solving, che interviene a seguito di un problema, questa competenza non emerge dopo un evento critico. Essa serve invece per migliorare costantemente oggetti e procedure sui piani più svariati, anche quando tutto sembra già funzionare per il meglio.
Orientamento all’obiettivo e/o a risultato: si tratta di una disposizione alla costante considerazione degli obiettivi lavorativi. Per chi possiede questa competenza, l’importante è occupare il proprio tempo lavorativo non (solo) per portare a casa uno stipendio, ma per contribuire alla crescita dell’azienda (e di sé stessi), immedesimandosi negli obiettivi e traendone le motivazioni.
Competenze trasversali – Ambito delle relazioni interne allo staff ed esterne
Capacità di leadership: riguarda la capacità di porsi come leader nel proprio contesto, assumendosi le giuste responsabilità e aiutando gli altri componenti dello staff a perseguire gli obiettivi in un clima di comunione di intenti. Esistono 2 tipi di leadership: strumentale ed espressiva. La prima riguarda la guida verso il concreto raggiungimento del risultato; la seconda la tenuta (anche emotiva) del gruppo e dei suoi componenti.
Capacità di negoziazione: saper negoziare, tenendo in considerazione le nostre istanze e quelle delle varie controparti, è una skill fondamentale per le aziende. Si può negoziare con i clienti, con i fornitori e con i membri dello staff.
Capacità relazionali ed espressive: sapersi collocare nel contesto nel quale si opera, avendo il controllo dei propri sentimenti e adeguandosi alla situazione specifica, è un’altra competenza che ci mette positivamente in relazione con gli altri, che siamo leader o meno. Saper comunicare con le altre persone è in tal senso un elemento fondamentale.
Predisposizione al lavoro di squadra: in un’azienda (e non solo) gli obiettivi non sono mai del singolo individuo, ma dell’intero staff. Perciò è bene che si lavori di comune accordo, rispettando ognuno il proprio ruolo e chiedendo/dando aiuto al bisogno.
Capacità di lavorare in autonomia: in altri casi, tuttavia, è cruciale saper lavorare (quando necessario) senza necessariamente dover far riferimento ad altri. L’autonomia è una competenza molto apprezzata nelle aziende, poiché economizza sul tempo di tutto lo staff.
Orientamento al cliente: come recita un comune adagio, “il cliente ha sempre ragione”. Ecco perché è importante l’orientamento al cliente, ossia la capacità di soddisfare (o quanto meno provarci) le sue esigenze, mettendo in secondo piano le nostre.
Competenze trasversali – Ambito del sé
Flessibilità e adattabilità: una personalità flessibile e adattabile è una personalità che riesce a misurarsi nelle varie situazioni (tempi, spazi, procedure etc.) senza subirne danno. Ma attenzione: la flessibilità non deve in nessun caso trasformarsi in sottomissione.
Tolleranza allo stress: ultima, ma non in ordine di importanza, la tolleranza allo stress. Saper lavorare in situazioni di fatica e difficoltà emotiva, riuscendo a rispettare i termini definiti nelle pianificazioni aziendali, è senza dubbio una delle principali caratteristiche ricercate dalle aziende in un collaboratore.