Appalti Pubblici

La dinamica di gara di un appalto in concessione di impianti fotovoltaici

Come abbiamo già informato nelle settimane precedenti, il Comune di Arluno ha predisposto un progetto per la valorizzazione delle coperture degli edifici comunali attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici. La realizzazione di tali opere avverrà attraverso lo strumento della concessione. In questo modo, l’aggiudicatario dovrà realizzare le opere a proprie spese, incassando la tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e cedendo agli edifici sottesi l’energia elettrica al prezzo che emergerà dalla gara d’appalto. La definizione della base di gara è stato dunque oggetto del Piano Economico Finanziario, che ha verificato l’ipotetico ramo di attività del concessionario, in modo da ricavare la corretta remunerazione, a fronte dell’investimento, dei costi di manutenzione, assicurazione, gestione, ecc. ricavando quale fosse il giusto prezzo del kwh.

Non entriamo nel dettaglio della gara che sarà pubblicata nei prossimi giorni, ma utilizziamo l’occasione come spunto per approfondire in generale le dinamiche che si creano dovendo mettere in relazione il valore delle opere ed una corrispondente tariffa energetica. In sostanza, dunque, occorre analizzare il Piano Economico Finanziario in modo dinamico al variare del ribasso d’asta e dunque del valore offerto delle opere. Tale operazione, non espressamente richiesta dal codice appalti, serve però a costruire la relazione funzionale  da inserire nel prospetto di gara in modo che l’impresa possa indicare solo la percentuale di ribasso sulle opere e automaticamente venga calcolata la corrispondente tariffa.

Riportiamo al riguardo un esempio teorico che illustri la metodologia:

1)      Supponiamo che il prezzo di installazione che il progetto calcola sia di 3.500 €/kWp

2)      Supponiamo che, esaminate tutte le poste a carico dell’impresa ed i benefici relativi alla tariffa incentivante, si valuti una corretta remunerazione dell’investimento con una tariffa di 5 centesimi di  €, calcolata sui consumi storici di quegli edifici, consentendo un risparmio al Comune di circa il 70% del costo dell’energia elettrica.

3)      Supponiamo che il progettista provi a variare l’importo delle opere per verificare la corretta remunerazione, trovando che il costo del kWh per il Comune potrebbe annullarsi per un’offerta sulle opere vicina a 2.500 €/kWp, consentendo così un risparmio pari al 100%.

4)      Tale condizione consente di costruire una relazione lineare tra la prima situazione (3500 €/kWp, 5 centesimi di €) e la seconda situazione (2500 €/kWp, 0 centesimi di €). La formula di gara sarà pertanto una retta definita attraverso i due punti precedentemente definiti attraverso il Piano Economico Finanziario. Nella figura sottostante si può osservare la rappresentazione grafica dell’esempio illustrato.

In definitiva si può osservare che nell’esempio illustrato si definisce un campo di gara sostanzialmente compreso tra 5 centesimi di € al kwh fino a zero.

Nel settore dei servizi energetici l’applicazione di formule lineari a partire dall’investimento è una necessità diffusa in quanto dal punto di vista civilistico le opere dovranno essere inserite a patrimonio del soggetto concedente al termine della gestione da parte del concessionario, in modo analogo ad un’operazione di leasing strumentale.

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