Appalti Pubblici

Fondi Kyoto – Sernet Riqualificazioni partecipa alla corsa per i finanziamenti

Anche Sernet Riqualificazioni parteciperà alla corsa ai finanziamenti Kyoto presso la Cassa Depositi e Prestiti, attraverso un progetto definitivo sulla riqualificazione energetica di uno stabile con 42 unità immobiliari a Lissone (MB) per conto di Aler Monza e Brianza.

L’occasione è ottima per affinare le migliori procedure oggi possibili per la riqualificazione condivisa tra utenti ed enti proprietari di edilizia residenziale pubblica.

Il progetto prevede la riqualificazione dell’involucro edilizio (serramenti, cappotto, copertura e porticati) e della centrale termica. Inoltre sarà inserita la contabilizzazione individuale dell’energia ed un impianto fotovoltaico a servizio delle utenze condominiali.

La procedura che potrà essere adottata per l’affidamento dei lavori prevede un approccio articolato in modo da garantire contemporaneamente le massime economie per la stazione appaltante e dunque per gli utenti, e le massime garanzie sul raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per queste ragioni Sernet Riqualificazioni propone le seguenti linee guida generali, da applicare ai progetti ove si vogliono unire i vantaggi di finanziamenti agevolati (migliori del Finanziamento Tramite Terzi) e le tutele  del servizio energia:

1)       La gara d’appalto farà riferimento al Decreto Legislativo n°115 del 30 maggio 2008, in particolare riferimento al contratto servizio energia “Plus” definito all’Allegato II – articolo 5 della durata di anni 10, senza l’utilizzo dello strumento del Finanziamento Tramite Terzi. In questo modo, a tutela dell’utente, è possibile stabilire un tetto al consumo dei fabbricati in modo che l’Appaltatore abbia l’interesse a realizzare interventi di qualità.

2)       L’appalto avrà la struttura giuridica di un appalto di opere e servizi, dove le opere verranno completamente liquidate e resterà in essere il contratto di fornitura energetica e di manutenzione, nonché il servizio di terzo responsabile. A questo proposito si precisa che in sede di gara è prevalente il peso delle opere rispetto a quello dei servizi. La proprietà dei manufatti e degli impianti realizzati sarà fin da subito della stazione appaltante. Le garanzie decennali sulle opere realizzate sono poste in relazione anche al contratto di manutenzione decennale legato al servizio energia, includendo dunque anche le opere edili oltre che a quelle impiantistiche.

3)       Ai fini della liquidazione delle opere la stazione appaltante destina una somma derivante da fondi propri, vincolati o meno alla manutenzione straordinaria degli stabili, e la parte maggioritaria dovrà essere ottenuta in forma agevolata sotto forma di finanziamento a tasso agevolato. Questa componente finanziaria sarà posta in relazione ad un canone straordinario da applicare agli utenti in base alla normativa regionale lombarda, per una durata tale da consentire ad essi un immediato vantaggio economico sulla gestione energetica complessiva attuale, ovvero tale che le spese di gestione futura più il canone integrativo siano sempre inferiori alla proiezione nel tempo dei costi di gestione attuali.

Dal punto di vista complessivo, vi saranno dunque diverse fasi temporali, alle quali corrisponderanno diverse situazioni contabili. In particolare:

  • FASE 1 – L’impresa realizza le opere che le vengono liquidate dalla stazione appaltante.
  • FASE 2 – L’impresa (Esco) gestisce gli impianti, la stazione appaltante restituisce il finanziamento, gli utenti pagano spese energetiche ridotte più canone integrativo.
  • FASE 3 – L’Impresa originaria termina il suo contratto, la stazione appaltante riaffida la gestione nella forma che meglio ritiene e continua a restituire il finanziamento, gli utenti continuano a pagare spese energetiche e canone integrativo.
  • FASE 4 – La stazione appaltante termina di restituire il finanziamento e gli utenti continuano a pagare canone integrativo e spese energetiche.
  • FASE 5 – Gli utenti continuano a pagare solo le spese energetiche.

Dal punto di vista puramente indicativo, le fasi 1-2 dura dieci anni, la fase 3 ulteriori 5 anni e la fase 4 ulteriori 5 anni. Dal punto di vista della stazione appaltante, la situazione ottimale sarebbe quella di riuscire ad unificare le fasi 3 e 4 facendo coincidere i tempi del finanziamento a quelli dell’emissione del canone integrativo. Tale condizione non risulta essere percorribile qualora il finanziamento fosse vincolato alla durata di 15 anni, tempo non sufficiente per calibrare il canone agli utenti lasciando loro un certo vantaggio rispetto alla proiezione dei costi attuali.

In queste situazioni nelle quali una componente dell’investimento viene posta a carico di un canone integrativo, Sernet Riqualificazioni accompagna i servizi di progettazione attraverso la costruzione del piano finanziario da sottoporre al confronto con le organizzazioni degli utenti. Ricordiamo infine che i conteggi per determinare il canone integrativo (sempre inferiore al risparmio energetico dovuto alle opere) dovranno tenere conto dei carichi fiscali ed in particolare dell’Iva indetraibile, dell’Ires e dell’Irap incidenti sui canoni emessi, ancorchè non incassati.

Leave a Reply

You can use these HTML tags

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

  

  

  

Archivio