Appalti Pubblici

Il medico pauroso fa lievitare i conti della Sanità: ci sono situazioni analoghe nella nostra attività?

Medicina difensiva è il nome di un nuovo spreco.

A volte il dottore fa fare esami inutili per proteggersi da future cause. Oppure rinuncia a operazioni per evitare rischi. Conto finale: 12,6 miliardi extra

Un bell’articolo di oggi su La Stampa denuncia una situazione riscontrata nel mondo della sanità pubblica. L’articolo evita però di approfondire un tema molto attuale, che è la sempre maggiore responsabilizzazione dei soggetti che compiono servizi professionali.

Anche nel campo dei servizi tecnici, sia le norme che i committenti sono sempre più in caccia di responsabilità da addebitare a qualche operatore. Il tema dell’analisi dei rischi connessi all’esercizio di una qualche attività è dunque un tema caldo, e nel campo delle attività tecniche si è cercato di definire sempre più i livelli di responsabilità, anche esagerando nell’atteggiamento di deresponsabilizzazione del committente, fatto molte volte squilibrato e che comporta distorsioni anche nei rapporti contrattuali.

Tutto ciò forse è dovuto da un eccesso di abusi nel settore dei lavori pubblici, abusi che hanno comportato una continua lievitazione dei costi per le amministrazioni appaltanti. Certo è invece che oggi i sistemi di verifica dei progetti, di precise responsabilità, di blocchi normativi alle varianti ecc. cautelano in modo maggiore le amministrazioni pubbliche e, se in questo ambito la norma impone una concorrenza sempre più spietata tra professionisti ed una lievitazione esorbitante dei costi assicurativi, nel settore privato la concorrenza è distorta dalla indeterminatezza dei contenuti minimi professionali a fronte di pretese sempre maggiori da parte dei committenti, soprattutto nella richiesta di condivisione in qualche misura dei rischi imprenditoriali sottesi all’attività del committente. Questo vale soprattutto nel settore immobiliare, ma non solo.

Ecco allora che il sistema funziona in presenza di processi professionali a qualità garantita, dove per qualità si intende la perfetta corrispondenza delle esigenze normative e del committente ai contenuti professionali offerti dal professionista. Per qualità garantita inoltre intendiamo che debbano essere codificati i contenuti essenziali delle prestazioni e che i soggetti professionali si sottopongano a verifiche da parte di soggetti terzi (certificazione ISO 9001 ecc.).

Solo in questo modo, crediamo, si può parlare di una evoluzione positiva dei flussi di responsabilità compatibili agli equilibri del mercato.

 

Leggi l’articolo completo de La Stampa

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