LA DISCUTIBILE FIGURA DELL’ENERGY BUILDING MANAGER “LOMBARDO”
In data 30/11/2011 la Giunta della Regione Lombardia ha sostituito il vigente documento DGR n°8355 del 2008, approvando la delibera IX/2601. Il documento rappresenta una evoluzione delle procedure per la manutenzione, l’esercizio, il controllo la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici nel territorio regionale, introducendo nuovi elementi nella qualificazione degli operatori del sistema e introducendo nuove procedure gestionali specifiche anche in relazione al catasto degli impianti.
Il sistema si inserisce all’interno del quadro normativo esistente a livello comunitario, nazionale e regionale, valorizzando una serie di strutture regionali come il CURIT (Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici) e i CAIT (Centri Assistenza Impianti Termici) istituiti dalle Associazioni di Categoria.
Nell’insieme delle procedure normate, emerge in modo del tutto inspiegabile la figura dell’Energy Building Manager accreditato presso la Regione Lombardia, per il quale si istituisce un apposito albo regionale. La questione appare piuttosto contrastata, alla stregua dell’elenco dei certificatori energetici riconosciuti dalla Regione Lombardia. L’istituzione di questi elenchi costituisce indubbiamente una limitazione alla libera concorrenza, tanto che l’elenco dei certificatori è sotto esame da parte del Ministero delle Attività Produttive. Non si comprende la necessità di stabilire accrediti specifici per la Regione Lombardia, differenti dalle certificazioni esistenti in base alle qualifiche professionali ed alle norme UNI e ISO di riferimento e con valore non solo nazionale, ma addirittura europeo. Il vizietto dunque di alimentare corsi professionali e porre barriere all’accesso non abbandona la Regione Lombardia , che in questo modo vorrebbe accreditarsi come “prima della classe”, ma in realtà incrementa i costi per gli operatori imponendo una fattispecie di imposta aggiuntiva.
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