Attualità

Dopo il decreto salva-Italia: quali prospettive per il sistema degli incentivi?

Mercoledì 7 dicembre, presso la sede DEXIA, di fronte al Ministero dell’Economia in via XX Settembre a Roma, si è tenuto il convegno “LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI COME NUOVA OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO” organizzato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, Enea e Federcasa.

Soffermandoci sull’intervento di Roberto Moneta, del Ministero Sviluppo Economico, dall’interessante titolo: “Il recepimento in Italia di EPBD2 e delle indicazioni Europee”, abbiamo registrato alcuni interessanti spunti sulle prospettive di riordino del sistema complessivo degli incentivi in funzione del recepimento della recente normativa comunitaria.

Nel PAEE 2011, a giugno di quest’anno, abbiamo letto i risultati conseguiti al 2010 e sono state aggiornate le misure di efficienza energetica da adottare per il conseguimento dell’obiettivo generale al 2016, che viene mantenuto pari al 9,6%. Oltre alle misure relative ai Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) e agli incentivi agli interventi di efficientamento energetico in edilizia, sono considerati anche gli effetti del Dlgs 192/2005, che recepisce la Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia.

Oltre alla necessità dunque di provvedere alla rettifica di alcune parti della norma nazionale, in merito all’esclusione della possibilità di autocertificare le prestazioni energetiche se non per ruderi o soli schelettri strutturali o per altre questioni ancora più marginali, il Dr. Moneta ha elencato una serie di questioni sulle quali il Ministero sta riflettendo e dunque, presumibilmente, interverrà nel prossimo futuro:

– L’introduzione nel Decreto salva-Italia della proroga dell’incentivo fiscale del 55% fino a fine 2012, senza modifiche e dunque senza tenere conto delle proposte del Ministero, ed inoltre la stabilizzazione successiva dell’iniziativa con il beneficiodel 36% con la dichiarata incompatibilità rispetto al conto energia, evidentemente estesa anche al futuro conto termico, costringono a riflettere sull’armonizzazione complessiva del sistema incentivi, costringendo a scegliere quanto ricavare dalla fiscalità generale e quanto invece dalla bollettazione del gas attraverso, appunto, il conto termico. Oltrettutto il sistema deve essere equilibrato relativamente ai soggetti destinatari, consentendo eguali vantaggi all’utenza privata quanto all’utenza pubblica, cosa che oggi non avviene a totale svantaggio della seconda.

– La normativa relativa ai titoli di efficienza energetica potrà essere in qualche modo semplificata.

– Occorre eliminare alcune barriere di accesso al mercato Si sta dunque riflettendo sull’eventualità di eliminare gli elenchi regionali dei certificatori, elemento sicuramente ostativo alla libera concorrenza.

– Il conto termico, che avrà un funzionamento analogo a quello del conto energia, dovrà essere costruito in modo equilibrato  in modo da non gravare eccessivamente sui consumatori in una fase critica dell’economia nazionale;

Le impressioni che pertanto abbiamo ricavato dall’intervento del Dr. Moneta sono quelle di una maggiore attenzione all’introduzione di meccanismi incentivanti più mirati dal punto di vista tecnico ma con una armonizzazione complessiva più attenta a non dimenticare per la strada pezzi importanti del patrimonio edilizio. Pezzi importanti  bisognosi di importanti interventi, come ad esempio  il patrimonio pubblico che, rappresentando il 10% dei fabbricati, ha un consumo stimato del 19% delle risorse energetiche.

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