Attualità

La Manovra Bis potrebbe innalzare l’Ires sulle rinnovabili

Per Aper l’estensione della Robin Hood Tax alle aziende del settore rinnovabili è ‘l’ennesima contraddizione che fa male all’Italia’

– Un innalzamento dal 6,5 al 10,5% dell’addizionale Ires per le aziende energetiche con un fatturato superiore a 10 milioni di euro, comprese quelle che producono energia da fonti rinnovabili.

Lo prevede la Manovra Bis (DL 138/2011), licenziata ieri dalla Commissione Bilancio del Senato (ddl 2887).

Contro questa misura – che potrebbe essere definitivamente confermata nella legge di conversione – si è espressa Aper, l’Associazione dei Produttori di Energia Elettrica da Fonti Rinnovabili, secondo cui “questa nuova tassa è in aperta contraddizione con i programmi di promozione e sostegno dello sviluppo delle fonti rinnovabili, contenuti nel Dlgs 28 del 3 marzo 2011 (in attuazione del pacchetto Energia/Clima 20-20-20) e colpirebbe ulteriormente un comparto che si è già visto, negli scorsi mesi, tagliare significativamente gli incentivi nonostante il perdurare di elevati oneri autorizzativi e dell’incertezza normativa”.

“Se la norma venisse realmente approvata – afferma Agostino Re Rebaudengo, Presidente di APER – metterebbe a rischio lo sviluppo di un settore chiave ed anticiclico per la nostra economia che sta già portando benefici diretti a tutti i cittadini/consumatori, riducendo i prezzi di borsa dell’energia elettrica nelle ore di picco estive per un ammontare di circa 500 milioni di euro/anno ed evitando costi per l’acquisto di titoli di emissione di CO2 per un ammontare pari a circa 200 milioni di euro/anno.

La nuova tassa ridurrebbe drasticamente la prospettiva, al 2020, di nuovi posti di lavoro e di nuovi investimenti ad oggi previsti per oltre i 50 miliardi di euro”.

APER chiede quindi a Governo e Parlamento di rivedere radicalmente le modalità e gli ambiti di applicazione della Robin Hood Tax, eliminando tale iniqua e discriminatoria imposta a carico solo del settore energetico, fonti rinnovabili incluse.

Il decreto, modificato, approderà martedì in Aula al Senato, e dovrà essere approvato entro sabato 10; poi il provvedimento passerà alla Camera.

 

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