Sernet Riqualificazioni ha recentemente affrontato il tema della riqualificazione energetica di un sito produttivo adibito a filatura cardata. Le esigenze del ciclo produttivo sono caratterizzate dalla costante umidificazione dell’aria ed a un continuo rinnovo della stessa attraverso un sistema di abbattimento delle polveri. Attraverso il controllo automatico dell’umidità dell’aria, presente nell’area produttiva, ci si prefigge infatti i seguenti obiettivi: drastica riduzione del fermo produzione dovuta alla minore fragilità delle fibre lavorate in umidità relativa attorno al 65-70%, raffrescamento adiabatico al fine di garantire l’assorbimento di parte del calore sensibile sprigionato durante il funzionamento del macchinario, abbattimento del quantitativo di pulviscolo presente nell’aria (dovuto alla lavorazione delle fibre tessili), al fine di migliorare le condizioni dell’ambiente di lavoro e ridurre le manutenzioni ai filtri dovute all’eccesso di polverosità nell’aria.
In tale contesto dunque si è dovuto analizzare una situazione nella quale vi è una consistente portata di aria espulsa in assenza di recupero energetico ed in presenza di grandi difficoltà a modificare canalizzazioni di grandi dimensioni. Tale analisi è stata avviata allo scopo di ridurre l’incidenza dell’energia fossile nell’approvvigionamento del sito, vista la disponibilità di un grande impianto fotovoltaico che copre circa il 50% del fabbisogno di energia elettrica dell’azienda.
In sostanza dunque si è cercato di trasferire una parte dei consumi della centrale termica dal combustibile fossile all’energia elettrica autoprodotta, attraverso l’ipotesi di installare una pompa di calore aria-acqua ad alta temperatura (75°C).
L’obiettivo dunque è l’eliminazione di uno dei due generatori tradizionali con una pompa di calore della potenzialità pari a circa il 15%-20% del fabbisogno di potenza teorica. Ai fini del presente articolo è interessante verificare la differenza della resa della pompa di calore nella situazione di installazione dell’unità condensante ad aria all’interno della cabina di trattamento polveri ed espulsione dell’aria, rispetto alla normale installazione alla temperatura ambientale esterna.
La soluzione individuata, se si considera il prezzo dell’energia elettrica ridotto per la presenza del fotovoltaico, si ammortizza in 7 anni, mentre se si considera un prezzo normale di mercato, si ammortizza in circa 10 anni, senza considerare gli incentivi al momento esistenti.