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UNI 10200 – Nuovi criteri di ripartizione delle spese condominiali per la climatizzazione

La nuova Norma UNI 10200:2013 sostituisce la versione del 2005.  La Norma stabilisce i criteri per l’equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica.

Si tratta della norma tecnica in base alla quale è obbligatorio addebitare le spese individuali per riscaldamento e acqua calda sanitaria.

Ricordando che la norma precedente prevedeva una suddivisione tra quota fissa (involontaria) e quella soggetta a ripartizione considerando la potenza dei terminali in ogni alloggio, quella nuova impone di calcolare il fabbisogno termico dell’involucro edilizio (Qh) e considera soggetta a ripartizione tutta l’energia fornita, tranne le perdite per efficienza per generazione.  Il metodo è abbastanza complesso: non è più sufficiente che un installatore valuti la potenza dei radiatori, sono necessari i calcoli delle dispersioni e ogni modifica dell’involucro comporterà la modifica delle tabelle di ripartizione.

La Uni 10200 fornisce una linea guida per la progettazione e la conduzione dell’impianto e indicazioni sul sistema di contabilizzazione più indicato per un determinato tipo di impianto di distribuzione (a colonne montanti o ad anello) e per un determinato tipo di terminale di emissione (radiatore, termoconvettore, pannello radiante a pavimento, a parete, a soffitto e bocchette di aria calda).

Altra norma recentemente aggiornata e richiamata dalla Uni 10200, è la Uni 9019 che rientra nel quadro normativo nazionale in materia di contabilizzazione del calore e di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale. Il documento descrive una metodologia di calcolo indiretto dell’energia termica erogata all’unità immobiliare, che consiste nell’evoluzione del metodo dei “gradi-giorno”, già in uso nella versione precedente della norma. I metodi di contabilizzazione indiretta, a differenza di quella diretta, non danno la misura del calore utilizzato nelle unità immobiliari ma un conteggio proporzionale a questo; tali conteggi sono quindi utilizzati per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento.

Il metodo di calcolo della Uni 9019 introduce la compensazione del tempo di inserzione dei corpi scaldanti e permette di ottenere le precisioni richieste dalle legislazioni nazionali e regionali vigenti. La norma fornisce anche le prescrizioni aggiornate di impianto, installazione, prova e impiego dei sistemi basati su questo principio; quest’ultimo prevede l’utilizzo dei totalizzatori del tempi di inserzione, compensati dai gradi-giorno dell’unità immobiliare e dall’inerzia termica dei corpi scaldanti, da cui si ricavano i conteggi proporzionali al calore utilizzato dall’abitazione che sono poi utilizzati per la ripartizione delle spese, secondo quanto indicato dalla Uni 10200.

I sistemi di contabilizzazione indiretta del calore sono indicati nelle ristrutturazioni dell’impianto termico di edifici esistenti, dove possono essere installati con facilità, senza interventi sulle tubazioni di distribuzione del calore e senza opere murarie. Entrambe le norme sono particolarmente utili per gli amministratori di condominio ma anche, più in generale, per tutti i consumatori.

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