Area Gestionale

Norma UNI 37001 – L’opportunità di sviluppare un modello gestionale aziendale con ottica anticorruzione

Il comportamento etico di un’azienda è un fattore a cui il mercato porge sempre più attenzione. Ciò avviene non solo rispetto alla tutela dell’ambiente o alla sostenibilità sociale dei propri servizi e prodotti, ma anche rispetto alla correttezza dei comportamenti commerciali.

L’adozione di principi etici ai fini della prevenzione dei reati considerati nel D.Lgs. 231/2001 costituisce un elemento essenziale del sistema di controllo preventivo. Questi principi, che possono essere inseriti in un codice etico o di comportamento, sono molto importanti per la prevenzione dei problemi correlati alla responsabilità amministrativa per le aziende. Inoltre un altro aspetto molto importante – riguardo al decreto 231, al codice etico e alla costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo – è costituito dalla previsione di un adeguato sistema sanzionatorio per la violazione delle norme del Codice etico, nonché delle procedure previste dal modello organizzativo.

I codici etici – indicano queste linee di indirizzo – sono “documenti ufficiali dell’ente che contengono l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità dell’ente nei confronti dei “portatori d’interesse” (dipendenti, fornitori, clienti, Pubblica Amministrazione, azionisti, mercato finanziario, ecc.)”. E tali codici mirano a “raccomandare, promuovere o vietare determinati comportamenti, indipendentemente da quanto previsto a livello normativo, e possono prevedere sanzioni proporzionate alla gravità delle eventuali infrazioni commesse”.

Nel 2016 è stata introdotta la norma UNI 37001: “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione”, tale normativa frutto di un lavoro internazionale, fornisce le linee guida per lo sviluppo e gestione di un modello organizzativo per la prevenzione della corruzione. Non riguarda dunque tutti i reati compresi nel D.Lgs. 232/01 e estende più incisivamente e pervasivamente le responsabilità di comportamenti leciti ed etici ai diversi livelli dell’organizzazione. Inoltre, attuando la norma UNI 37001 nel caso di aziende private, l’azionista è maggiormente preservato anche nel caso di illeciti commessi a vantaggio di un singolo e quindi in danno dell’azienda (e non nel suo interesse/vantaggio come nei casi previsti dal D.lgs. 231/01).

La UNI ISO 37001 specifica requisiti e fornisce una guida per stabilire, mettere in atto, mantenere, aggiornare e migliorare un sistema di gestione per la prevenzione della corruzione. Il sistema può essere a sé stante o integrato in un sistema di gestione complessivo. La norma fornisce questi indirizzi in relazione alle attività dell’organizzazione:

  • corruzione nei settori pubblico, privato e no-profit;
  • corruzione da parte dell’organizzazione;
  • corruzione da parte del personale dell’organizzazione che opera per conto dell’organizzazione o a beneficio di essa;
  • corruzione da parte dei soci in affari dell’organizzazione che operano per conto dell’organizzazione o a beneficio di essa;
  • corruzione dell’organizzazione;
  • corruzione del personale dell’organizzazione in relazione alle attività dell’organizzazione;
  • corruzione dei soci in affari dell’organizzazione in relazione alle attività dell’organizzazione;
  • corruzione diretta e indiretta (per esempio una tangente offerta o accettata tramite o da una parte terza).

La norma è applicabile soltanto alla corruzione. Definisce requisiti e fornisce una guida per un sistema di gestione progettato per aiutare un’organizzazione a prevenire, rintracciare e affrontare la corruzione e a rispettare le leggi sulla prevenzione e lotta alla corruzione e gli impegni volontari applicabili alla propria attività.

La norma non affronta in modo specifico condotte fraudolente, cartelli e altri reati relativi ad anti-trust/concorrenza, riciclaggio di denaro sporco o altre attività legate a pratiche di malcostume e disoneste, sebbene un’organizzazione possa scegliere di estendere lo scopo del sistema di gestione per comprendere queste attività.

I requisiti della norma sono generici e concepiti per essere applicabili a tutte le organizzazioni (o parti delle organizzazioni) indipendentemente dal tipo, dalle dimensioni e dalla natura dell’attività, sia nel settore pubblico, sia in quello privato o del no profit.

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